Al “grigio pandemico” appena trascorso la Città di Busca oppone il Genius loci di Joan Miró. Una lungimirante rassegna che mette in mostra i colori, le “non forme”, l’alfabeto comunicativo del prestigioso artista catalano e l’arte a lui coeva.
Il suo carattere audace e sperimentale e la sua arte del tutto originale hanno raggiunto traguardi espressivi nuovi dando vita ad una delle vicende artistiche più significative e fertili del Novecento che non ha ancora finito di stupirci.
Sebbene l’opera di questo grande personaggio abbia incontrato una precoce fortuna e sia stata oggetto di numerosi studi ed esposizioni, di fatto rivela ancora oggi, per la sua complessità ed esemplarità, aspetti debolmente indagati.
Le opere del maestro, accostato a molte correnti artistiche, in particolar modo all’Astrattismo e al Surrealismo, lasciano spazio a riflessioni diverse.
Si potrebbe dire, forse in modo più preciso secondo tempus et locum, che il suo è un percorso prossimo al surrealismo più che una completa adesione al movimento dell’inconscio. Alla base c’è sempre un progetto, un’idea ben indagata. Altro che un’azione di getto: molte sue opere hanno avuto percorsi realizzativi durati anni. Non create in poco tempo, come molti ancora pensano. Joan Miró: né astratto, né surrealista.
Cherasco prova a rispondere al quesito con la rassegna di Casa Francotto, in cui viene messo in luce un artista in continua sperimentazione, sempre pronto alla ricerca, alla novità e all’assoluta mancanza di censure. Nonostante gli anni difficili che ha vissuto tra le due guerre, il genio creativo di Miró è emerso in maniera vitale, stimolando il dibattito culturale all’interno delle numerose “correnti” pittoriche sia di quel periodo che successive. Uno sforzo di ricerca tenace che lo ha portato a produrre arte visiva, pensiero e poesia con grande passione fino agli ultimi anni della sua vita.
Come si evince dal titolo, all’interno della mostra una particolare attenzione viene riservata all’analisi del forte legame tra Miró e l’isola di Maiorca. Il luogo, le tradizioni, la natura sono il ʺbaricentro spirituale della sua originalissima ricerca.
Vengono, pertanto, esplorati diversi temi del suo fare artistico: una poliedricità di forme e mezzi espressivi partendo dalla pittura ma senza trascurare l’opera grafica con due magnifiche cartelle complete esposte, che gli hanno permesso di esprimere il suo spirito innovativo unitamente alla profondità e liricità delle tematiche trattate.
In questo contesto, per “meglio vedere”, le sue opere vengono messe a confronto opere di artisti internazionali. L’obiettivo è quello di evidenziarne l’originalità e la forza dirompente sempre guidati da una techne molto ricercata.
Un percorso di analisi approfondita ed emozionante.
La mostra, complessivamente, raccoglie più di 60 opere. Tra i maestri internazionali inseriti nelle tematiche trattate emergono in modo significativo: Capogrossi, Mathieu, Hartung, Ernst, Arp, Matta.
Per info e prenotazioni:
info@casafrancotto.it
+39 371 5420603
Comune di Busca
+39 0171 948622
Orari:
Venerdì 15,30/18,30
Sabato 10,00/12,00 – 15,30/18,30
Domenica 10,00/12,00 – 14,30/18,30
Casa Francotto è uno spazio espositivo della Città di Busca. L’edificio, di gusto eclettico, è nato su un preesistente impianto settecentesco.
È situato nel centro storico.
Piazza Regina Margherita, 4
Venerdì:
dalle 15:30 alle 18:30
Sabato:
dalle 10:00 alle 12:00
dalle 15:30 alle 18:30
Domenica:
dalle 10:00 alle 12:00
dalle 14:30 alle 18:30