BALLA GIACOMO

Torino, 1871 - Roma, 1958

Protagonista del divisionismo italiano poi un esponente di spicco del Futurismo, firma assieme a Marinetti e gli altri futuristi, i manifesti che sancivano gli aspetti teorici del movimento. Artista per eccellenza del Fascismo.

Il dinamismo futurista, e in particolar modo di Balla, si ispira alla cronofotografia e alle tecniche cinematografiche. Per rappresentare oggetti e figure in movimento l’artista dipinge una serie di fotogrammi in successione. “Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido. Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente”. Se nel linguaggio futurista il colore lo si deve al divisionismo e le forme al cubismo, del tutto nuovo è lo spirito vitale, prorompente, senza limiti. Non è un caso che Balla vada oltre lo spazio e dipinga anche la cornice del quadro. Non esiste in Balla soggetto o cosa che sia ferma e rappresentata in un solo istante. Nulla è statico, tutto è dinamico, tutto corre. È questo che lo attrae, non l’oggetto in sé, ma il suo movimento, la sua azione, la sua carica, l’energia. Un vortice che non è possibile stare a guardare. Tocca muoversi. Entrare nell’opera.

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