MUNARI BRUNO

Milano, 1907 - 1998

Con la sua ricerca sul movimento, la luce, la creatività e la fantasia attraverso il gioco. Nasce come Futurista, ma ben presto se ne distacca e fonda il Movimento Arte Concreta nel 1948 dove accanto alla pittura tradizionale affianca nuovi strumenti di comunicazione che possono nascere anche dal contatto di arte e tecnica.

Negli anni fra il dopoguerra e i Sessanta l’esperienza di Munari si fa complessa e alle mitologie dell’idealismo che aveva sempre sostenuto si sostituisce la teoria della Gestalt, la teoria della percezione che già aveva intuito nella didattica del Bauhaus degli anni Trenta. Tutto il discorso teorico di Munari cambia, il progettare gli oggetti è un percorso razionale, l’arte non si sente, si spiega, e questa nuova consapevolezza diventa creazione di oggetti che fanno la storia della nostra progettazione nel mondo, da Portacenere (1957) a Sculture da viaggio (1958) a Flexy (1968), ad Abitacolo (1971) dove si confrontano nuovi modi di pensare lo spazio inteso come luogo del gioco ma anche come rivelazione. Accompagna sempre la ricerca di Munari il dialogo rivolto all’infanzia, così nella serie dei Libri illeggibili, dagli anni Cinquanta ai Sessanta, il libro è lo strumento per scoprire nuove materie, per valutarne le texture, per misurare lo sguardo sulle geometrie dei fogli e i loro rapporti. Tornano, in tutti questi libri nati per educare i bambini prima che inizino a scrivere, l’evocazione di rugose materie, segni filiformi, meditate creazioni da Paul Klee al Bauhaus.

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