PERILLI ACHILLE

Roma, 1927 – Roma 2021

Famoso per le sue composizioni bidimensionali di forme geometriche, che proiettate su di un piano risultano irregolari e si espandono nello spazio della tela, prendendo movimento ed eleganza.

In una costante ricerca, guidato da curiosità e ironia, Perilli guarda sempre a nuove possibili rotte da poter navigare. Gli anni Cinquanta sono per lui quelli della scoperta della forma e delle sperimentazioni sul colore. Parte da una forma primaria, costruita anche attraverso la tecnica del collage e poi distrutta in una esplosione di segni che alla fine rigenerano una struttura. I colori di questi anni sono luminosi, accesi, ricordano Klee, di cui Perilli scrive: «Sentirsi elemento del cosmo e avvertire in sé qualcosa che è ancora cosmo produce quell’incontro tra poesia e pittura che è la sintesi raggiunta da Klee».

Nel 1957 fonda con Gastone Novelli “L’esperienza moderna”, una rivista di cultura contemporanea, dove l’arte, nel puro spirito delle avanguardie, è intesa come un tutto unitario, teso a “trovare una base comune ed ampliare la nostra comunicazione”. In questo contesto, Perilli comincia a sperimentare l’incisione e il linguaggio della stampa, cercando di costruire una “comunicazione nuova” nella quale i rapporti con gli spettatori si fanno complessi.

Oltre al lavoro di pittore continua con grande passione ad illustrare libri di poesie. Agli anni ‘60 risalgono i “Fumetti”: riquadri-sequenza in cui l’artista alterna ironicamente segni, immagini e zone di colore. Nel 1963 partecipa alla prima riunione del Gruppo 63. In quell’occasione realizza scene, proiezioni e costumi per lo spettacolo teatro Gruppo 63 alla sala Scarlatti di Palermo. Continuerà negli anni seguenti a realizzare scene e costumi per diversi spettacoli teatrali.

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