SCHIFANO MARIO

Homs, 1934 - Roma, 1998

Nel 1959 espone a Roma opere che risentono dell’influenza dell’Arte Informale. Instancabile ricercatore di nuove tecniche pittoriche è il primo ad utilizzare il computer per creare opere. E’ un punto di riferimento della Pop Art italiana ed europea.

Interprete fondamentale della Pop Art italiana ed europea, Mario Schifano si colloca all’interno del vasto movimento artistico del pop italiano, del quale fecero parte “maudits” come Festa e Angeli. Inserito nel panorama culturale internazionale di quegli anni, era reputato un artista prolifico. Esuberante ed amante della mondanità, sviluppò un’abitudine alle droghe che durò per tutta la sua vita, cosa che gli valse l’etichetta di artista maledetto. Ricercatore curioso, individualista irregolare, sessantottino ante litteram, spirito inquieto e visionario. Restano memorabili le sue esibizioni, la creazione di dipinti di enormi dimensioni realizzati con smalti e acrilici, che rappresentano un punto di riferimento luminoso dopo un periodo di azzeramento di radice concettuale. Attraverso i monocromi, l’artista ricostruisce la sua narrazione insieme poetica e intellettuale. Guardando alla natura e quindi al paesaggio. In Schifano il colore si smaterializza, diviene liquido, pur mantenendo la sua identità e l’energica forza espressiva.

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