SOLDATI ATANASIO

Parma, 1896 - 1953

Subisce l’influenza dell’astrattismo italiano e in seguito del neoplasticismo di Mondrian. Abbandona la pittura per partecipare alla Resistenza.

Negli anni tra le due guerre, quando la pittura italiana ancora si dibatteva tra le strettoie del Novecento, Soldati aveva provato a prendere la strada di un astrattismo schematico e vagamente decorativo, dove gli elementi figurativi apparivano di tanto in tanto, ma più come suggerimenti formali che come ragion d’essere del dipinto. Poco per volta scomparvero anche questi ultimi residui d’una figuratività divenuta vacua e le tele rimasero attonite nella loro purezza. Soldati fu dunque uno dei primi a intendere la lezione di Mondrian, uno dei più fedeli e costanti interpreti della pittura non figurativa: non ebbe mai “pentimenti” e non tornò mai indietro rispetto alle conquiste cromatiche del linguaggio compositivo che aveva desunto dal fondatore del Neoplasticismo. A differenza di altri astrattisti italiani della prima ora, Soldati, aveva subito compreso che il colore doveva rifuggire da ogni compromesso, il compito dell’artista doveva essere la pura celebrazione della sua natura potente.

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