TORNQUIST JORRIT

Graz, 1938

Si avvicina a movimenti artistici e politici basati sul rinnovamento della società. Si trasferisce in Italia  dove continua la sua sperimentazione sui colori, ma è affascinato anche dalla luce che lo porterà alla creazione della sua sequenza detta cerchio cromatico.

Nel suo percorso artistico fece studi approfonditi sulla natura della luce e, partendo dal fatto che la luce è composta dalla somma dei colori e che dà come esito ultimo il bianco, Tornquist elaborò una sequenza cromatica che, ripetuta sulla superficie della tela, tenta di comunicare una sensazione di equilibrio e di armonia, come quella a cui tendono i mandala buddhisti. Questa sequenza di colori viene anche applicata alla scultura, arrivando poi a concepire una struttura tridimensionale, dando ai diversi colori una funzione precisa, o come meglio affermava l’artista stesso: “Il colore non era più inteso come luce, ma come forza direzionale verso uno stato d’animo, tutti i colori insieme in equilibrio dinamico, come un equilibrio che ha la necessità di orientarsi. Il reticolo era inteso come scheletro con il quale le emozioni creavano una tensione…”

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